120 battiti al minuto, la recensione del film che ha incantato Cannes
Primi anni novanta, l’AIDS (SIDA in francese) è in piena epidemia ormai in tutto il mondo. A Parigi, proprio in quegli anni, Nathan (Arnaud Valois) decide di entrare a far parte del gruppo di attivisti politici e sociali a difesa delle persone sieropositive, chiamato Act Up. Tra gli accesi dibattiti delle riunioni del gruppo, Nathan conosce Sean (Nahuel Pérez Biscayart), giovane attivista tra i più radicali di tutta l’associazione, del quale si innamorerà, percorrendo insieme l’inevitabile decorso della malattia.
Robin Campillo dirige, scrive e monta un semplice, ma intenso, film accolto dalle giurie tecniche come capolavoro, vincendo il Grand Prix, il Premio Fipresci e la Queer Palm all’ultimo Festival di Cannes.
“Ho amato il film dal primo all’ultimo minuto, Campillo ha raccontato le storie di eroi veri che hanno salvato molte vite.”
– Pedro Almodovar, presidente della giuria di Cannes
Sebbene il film racconti una storia di altri tempi, gli inizi anni novanta, il tema dell’AIDS è incredibilmente attuale. 120 Battiti al Minuto, d’altronde, è un film praticamente autobiografico. Campillo stesso entrò a far parte di Act Up nel 1992 e, insieme a Philippe Mangeot, con il quale ha condiviso quegli anni di lotta, scrive una sceneggiatura di fantasia, ma con le idee ben chiare sulla vita e sui modi di fare di maggior parte degli attivisti dell’associazione a cui si è ispirato. Il film vuole comunque essere uno spaccato di vita del passato ben ricostruito, ma anche un monito alle generazioni di oggi, sui pericoli del contagio e l’importanza di battersi per i propri diritti e il proprio status di malato di AIDS.
Ma cosa è realmente Act Up? Solo due anni dopo la creazione dell’originale Act Up New York nel 1987, nasce Act Up Paris. Il gruppo di attivisti si batte affinché le persone sieropositive siano riconosciute nella società. Si batte affinché lo stato riconosca il concorso di colpa nella mancata prevenzione e sull’uso del preservativo. Si batte affinché le case farmaceutiche realizzino in tempi brevi farmaci efficaci che non abbiano controindicazioni. Eh si, perché il tempo è poco ed è Sean, il protagonista del film, a ricordarcelo, mostrandoci l’impietoso declino della propria malattia. Tutta l’arroganza, la rabbia delle manifestazioni e delle azioni di protesta violenta scompare, mostrando un semplice ragazzo debole e malato che, invece, vuole vivere. Il suo ricordo dovrà essere una voce a monito di chi è a rischio, perché, SILENCE = MORT (silenzio = morte), come recita uno degli slogan più famosi di Act Up.
Robin Campillo sceglie di mischiare nel suo cast attori navigati a giovani esordienti e artisti di strada, per la maggior parte realmente omosessuali, nel tentativo di ricreare una forte realtà dei fatti, ma anche per l’esigenza di raccontare delle storie comuni, di semplici ragazzi che, per magari un una manciata di secondi di piacere, sono stati catapultati, talvolta anche a 16 anni, in un mondo di adulti, più grande di loro, emarginati dalla società. Interiormente, comunque, si evince il dualismo, la serietà delle manifestazioni violente, contrapposte alle serate in discoteca dove, come in un atto liberatorio, la malattia scompare.
120 battiti al minuto sono i battiti del cuore per le emozioni forti, ma sono anche i bpm (beats per minute), il tempo musicale della house music, festosa ma al contempo cupa, che per scelta del regista, è la colonna sonora perfetta per il proprio film, accompagnato dalle musiche originali composte dal Dj Arnaud Rebotini.
120 battiti al minuto potrebbe sembrare un film dalle facili emozioni, ma incanta, anche con poche immagini evocative. Il dramma lascia spazio a lunghissimi momenti di quasi-normalità, che straziano lo spettatore, lasciandolo spolpato fino all’osso, come in una malattia degenerativa. Grazie all’incredibile performance dei protagonisti principali e alla sceneggiatura più che credibile, in una realismo che solo i francesi sanno descrivere, Campillo è riuscito a creare un film più complesso e importante, forse, delle proprie aspettative.
Locandina del Film
Trailer Ufficiale:
120 battiti al minuto sarà nelle sale italiane, distribuito da Teodora Film, a partire dal 5 ottobre 2017.