Questa sera si conclude ufficialmente la 12a Festa del Cinema di Roma.
Abbiamo visto tantissimi film, dentro e fuori dal concorso, sia nella Selezione Ufficiale della Festa che nel suo evento collaterale dedicato ai giovani (ma tanto amato dai grandi) Alice nella Città: 39 i film in concorso, 12 film fuori concorso, 12 incontri ravvicinati e ben 45 film (in concorso e non) per Alice nella Città.
Il pubblico, quest’anno, ha premiato 4 film: Borg McEnroe di Janus Metz ha vinto il Premio del Pubblico BNL, mentre nella sezione Alice nella Città i più giovani hanno premiato The Best of All Worlds di Adrian Goiginger, Blue My Mind di Lisa Bruhlmann e Metti una notte di Cosimo Messeri.
Idiotist, per la prima volta, è stato presente alla Festa da accreditato stampa e non da semplice spettatore e per la prima volta ha avuto l’opportunità di respirare a pieni polmoni l’aria che circonda il Parco della Musica proprio in quei giorni.
Sono stati giorni intensi, faticosi, pieni di cose da fare e da vedere. Il livello qualitativo delle pellicole, quest’anno, ci è sembrato molto al di sopra delle aspettative: a partire dal film vincitore, Borg McEnroe, passando per il discusso film georgiano sul dirottamento aereo dell’83 Hostages, fino ad arrivare agli incontri ravvicinati con Ian McKellen, Michael Shannon, Chuck Palahniuk, David Lynch, ma anche Christoph Waltz, Xavier Dolan, Phil Jackson, Jake Gyllenhaal, Rosario Fiorello, Nanni Moretti, Gigi Proietti, Ian McKellen, Michael Nyman e Vanessa Redgrave.
Antonio Monda, direttore artistico della Festa del Cinema, si è detto particolarmente entusiasta dei risultati di questa 12a edizione: “É stata un’edizione in crescita – ha dichiarato – in cui abbiamo avuto l’opportunità di incontrare tantissimi ospiti. Ospiti che sono venuti a trovarci non per presentare un film, ma per chiacchierare con noi di loro stessi e del loro lavoro e questa è una cosa molto importante per la nostra Festa. David Lynch, Xavier Dolan, Ian McKellen decidono di venire alla Festa di Roma perchè si fidano di noi e percepiscono in noi una specie di rinascita”. E questa rinascita è stata palpabile, quest’anno, rispetto agli anni precedenti: molti più film in concorso, tantissimi ospiti interessanti, pellicole sconosciute e introvabili che forse mai vedranno la luce in una sala cinematografica e tanti eventi collaterali a corredare il tutto.
Questa 12a edizione della Festa del Cinema di Roma ci ha fatto diversi regali preziosi, quest’anno, a partire dalla videoarte di Mastrovito che con il suo NYsferatu ha riportato in vita il capolavoro di Murnau nell’America del XXI secolo, passando per il georgiano Hostages, che ha riportato alla luce un fatto di cronaca drammatico raccontandocelo con una regia fredda e serrata, fino ad arrivare a Da’Wah, piccolo documentario di Italo Spinelli sulle scuole islamiche in Indonesia, presentato da un grande ospite d’eccezione, Bernardo Bertolucci, che ha selezionato personalmente questo film.
Tra i film presentati alla Festa ricordiamo Hostiles, l’epopea storica di Scott Cooper; Stronger, il film su Jeff Bauman, sopravvissuto all’attentato di Boston, di David Gordon Green; Love Means Zero, documentario sull’allenatore di tennis Nick Bollettieri di Jason Kohn, The Movie of My Life, romantica storia d’amore e famiglia nel Brasile degli anni Sessanta di Selton Mello; I, Tonya, insolita biopic sulla pattinatrice più controversa della storia americana diretta da Greg Gillespie; Trouble No More, documentario su un inedito Bob Dylan nel suo periodo “gospel” diretto da Jennifer Lebeau (e con Michael Shannon nei panni di un inquietante predicatore); Birds without Names di Kazuya Shiraishi, intenso melò giapponese sulla violenza sulle donne; The Place, il nuovo film corale di Paolo Genovese sulla complessità delle coscienze umane; My Friend Dahmer, di Marc Meyer, un sorprendente film che racconta l’adolescenza di Jeffrey Dahmer, poco prima di diventare il mostro di Milwaukee. Inaspettata, poi, la visione di Addio Fottuti Musi Verdi dei The Jackal, un film che nonostante la sua evidente immaturità è riuscito a strapparci più di qualche sorriso e per messinscena ed effetti speciali sembra non sfigurare davanti al cinema di intrattenimento per ragazzi che ci viene bombardato dall’altro lato dell’oceano.
Non è facile descrivere a parole le emozioni contrastanti che abbiamo provato in questi dieci deliranti giorni di Festa: abbiamo riso – a volte anche di gusto – per film come Last Flag Flying di Linklater e Freak Show di Trudie Styler, ma ci siamo anche commossi , tanto, per film come Detroit di Kathryn Bigelow o durante l’incontro stampa con Lynch, che col suo fare pacato ed essenziale ci ha ricordato che il segreto per fare arte è solo uno: ama quello che fai e sii felice.
Idiotist ringrazia tutti quelli che lo hanno ascoltato, in questi giorni di Festival, e spera di fare altrettanto il prossimo anno.