American Vandal – La migliore serie di Netflix che ancora non state guardando

Ogni prodotto televisivo di successo parte da un presupposto molto semplice: porre una domanda allo spettatore. Chi ha ucciso Laura Palmer? Cosa è successo ai superstiti del volo Oceanic 815? Come si diventa il più pericoloso produttore di metanfetamina di Albuquerque?

Domande in grado di trasportarci in luoghi tanto strani quanto meravigliosi e misteriosi, in grado di mettere in dubbio quali siano i limiti dell’etica umana o portarci oltre i confini dell’universo che conosciamo.

È partendo da questo presupposto che ho provato un sincero senso di stupore quando, per quasi una settimana, una sola domanda ha occupato i miei pensieri mentre guardavo American Vandal: chi ha disegnato i peni?

American Vandal mostra la sua personalità e tutto il suo potenziale già dai titoli di testa: le immagini e la musica sono in linea con tutti  i true crime che Netlfix ci ha insegnato ad apprezzare

American Vandal 1

È da questa semplice premessa che parte uno dei prodotti televisivi più originali degli ultimi anni. Dylan Maxwell è il classico buffone delle superiori, ha un senso dell’umorismo che non fa ridere nessuno e, nonostante sia convinto di essere un ragazzo popolare, è considerato un idiota da tutti i suoi compagni di scuola. La sua specialitá consiste nel disegnare peni ovunque, che si tratti della lavagna o del test di spagnolo, suscitando reazioni esasperate da parte di studenti e insegnanti. È per questo motivo che, quando 27 auto vengono vandalizzate nel parcheggio della scuola durante una riunione del collegio degli insegnanti, Dylan è l’unico indiziato. In seguito alla sua espulsione, un altro studente, Peter Maldonado, membro del TV Club di cui fa parte lo stesso Dylan, decide di mettersi al lavoro su una docu-serie per scoprire la verità su quanto accaduto. È stato davvero Dylan a disegnare i peni su quelle 27 automobili? O è Dylan il capro espiatorio di una cospirazione molto piú grande di quanto possiamo immaginare?

Sigla. Ed è in questo momento che American Vandal mostra la sua personalità e tutto il suo potenziale. Le immagini e la musica sono in linea con tutti  i true crime che il colosso online ci ha insegnato ad apprezzare. Ma i titoli di testa recitano cose come In Association with The Hanover High School TV Department o Executive Producer Mr. Baxter, invitando lo spettatore ad entrare nel mondo fittizio della serie e dimenticare il fatto che si tratta di una produzione di Netflix, stabilendo in maniera inequivoca il fatto che quello che stiamo guardando è il prodotto girato da alcuni studenti nel loro tempo libero. Ed è forse questo il momento che piú invita a far riflettere: siamo cosí assuefatti da prodotti come Making a Murderer o Serial che bramiamo ogni forma di mistero nella nostra quotidianità, anche se si tratta di peni disegnati sulle fiancate di alcune auto.

American Vandal Dylan

Ma è questa consapevolezza a rendere American Vandal un prodotto brillante. Un profondo amore per le serie da cui prende ispirazione, un cast di personaggi variegati e interpretati in maniera egregia e i classici cliffhanger da fine episodio che aprono le strade verso nuove possibilitá rendono memorabili le quattro ore di cui la serie è composta. Ed è dai personaggi che voglio iniziare a tessere le lodi di questo piccolo gioiello. Quante volte vi è capitato di divorare una serie TV, solo per poi rendervi conto di non ricordare minimamente il nome o il ruolo di un personaggio. Nel caso di American Vandal, vi sfido ad arrivare alla fine del primo episodio senza sapere esattamente chi sia Alex Trimboli.

I personaggi sono degli adolescenti, interpretati da adolescenti e che si comportano esattamente da adolescenti. E in qualche modo riescono a risultare piú convincenti della maggior parte dei personaggi di qualsiasi altra serie TV.

American Vandal è un prodotto al di sopra della media, con un cast solido e uno script incalzante e sempre pronto a sorprendere

La struttura narrativa della serie sfrutta appieno la sua pretesa di essere una serie low-budget girata da studenti, alcuni dei colpi di scena piú importanti vengono rivelati proprio grazie al fatto che i personaggi sono nell’atto di girare un nuovo episodio o alla ricerca del modo di girarne uno nuovo dopo che il corpo insegnanti decide di vietare le riprese per evitare che alcuni segreti possano vedere la luce del sole. I protagonisti vedono il successo della serie riflettersi nelle loro interazioni quotidiane e questo li porta verso nuovi territori ma, anche e soprattutto, verso posti piú bui nella loro ricerca della veritá. E, anche quando sembra che il vero colpevole sia stato finalmente individuato, la serie continua a capovolgere le nostre aspettative, fino all’ultimo episodio che, in linea con le serie da cui prende ispirazione, lascia degli spiragli aperti e ci invita a riflettere e trarre le nostre conclusioni su chi possa essere il vero autore dei peni.

In definitiva, American Vandal è un prodotto ben al di sopra della media, la sua natura a metá tra la commedia e la docu-serie lo rende un esperimento innovativo e ben riuscito, soprattutto grazie alla presenza di un cast solido e uno script incalzante e sempre pronto a sorprendere. La parte migliore? Netflix ne ha giá ordinato una seconda stagione.

American Vandal
8.5Overall Score
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