“Non sparate sugli attori!”

Durante il lockdown dovuto alla diffusione a macchia d’olio del Covid-19, tantissime persone hanno perso il lavoro, soprattutto nel mondo dello spettacolo e dell’intrattenimento.

In casi come questo, però, Mater Artium Necessitas. La necessità aguzza l’ingegno. E succede che da una situazione di forte disagio e malessere possono nascere, invece, cose incredibili.

Sam e Mark sono due attori inglesi costretti a casa dal terzo lockdown nel 2021. Le loro giornate sono scandite quasi sempre dai loro incontri virtuali su GTA (Grand Theft Auto), un Open World a metà tra azione e avventura in cui lo scopo principale dei giocatori è quello di compiere illeciti (furti, risse, sparatorie, ecc.). Durante una delle loro perlustrazioni, Sam e Mark scoprono una specie di anfiteatro e a quel punto si chiedono: “E se provassimo a mettere in scena l’Amleto all’interno di GTA?“. La domanda è pertinente e diventa, anzi, un pretesto per smuovere nuovamente le acque della loro misera esistenza. Per realizzare la call to action, Sam coinvolge sua moglie Pinny, regista inglese anche lei costretta a casa per via della pandemia. In poco tempo, Sam, Mark e Pinny riescono a coinvolgere tantissime persone, tra videogiocatori incalliti e semplici appassionati di Shakespeare (che per l’occasione prendono in prestito gli account dei nipoti per poter “recitare”). L’unica grande difficoltà? Riuscire a sopravvivere a tafferugli e sparatorie in giro per il videogioco (più facile a dirsi che a farsi, poco ma sicuro).

Il risultato è Grand Theft Hamlet, uno spettacolo teatrale ambientato interamente all’interno di GTA, in cui la tragedia shakespeariana si incastra perfettamente nelle dinamiche di gioco (l’Amleto, infatti, è più violento di quanto si possa pensare) e in cui la messinscena è un mero pretesto per discutere di vita, morte, depressione e futuro incerto. Nel corso dei mesi – e dell’allestimento dello spettacolo – la compagnia teatrale virtuale diventa una vera e propria famiglia, in cui non mancano scambi, conflitti e momenti di difficoltà e in cui lo spettro della pandemia fa da sfondo a un’esistenza precaria e incerta (quasi più nella realtà che nel videogioco).

Divertente, insolito e perfino geniale, Grand Theft Hamlet è molto più che un semplice documentario, ma proprio uno di quei progetti che guardi scalpitando, perché un’idea così assurda avresti voluto averla anche tu.

Il film è attualmente in programmazione alla Festa del Cinema di Roma e arriverà su MUBI nonappena finirà il giro dei festival in giro per il mondo.

Grand Theft Hamlet (2024, di Pinny Gryllis e Sam Crane)
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